Slow weekend, puntata n. 5 – Red velvet

Elegante e scenografica, la Red Velvet si dice sia nata nel sud degli Stati Uniti e che debba il suo inconfondibile colore alla reazione chimica tra bicarbonato, aceto e cacao. Sarà, fatto sta che nelle ricette moderne ci pensa il colorante a fare la magia di un dolce speciale, da riservare a persone speciali. Questa risale a 2 weekend fa: quale occasione migliore del compleanno di mio padre per prepararla? D’altra parte casa Carnaldi non sarà il Waldorf Astoria Hotel di New York in cui pare venisse servita negli anni ’20, ma ci difendiamo bene!

b897af0a9c1011e3b8630ee1bae39be8_8La ricetta è un mix rivisitato e alleggerito delle varie versione trovate online ché a noi ci piace fare gli ammmerigani, ma con moderazione.

Base: 250 g di farina 00, 240 ml di latticello o in alternativa 120 g di yogurt bianco + 120 ml di latte, 110 g di burro, 300 g di zucchero, 2 uova, 2 cucchiai di cacao, 1 cucchiaino di bicarbonato, 2 cucchiaini di aceto bianco, una punta di vaniglia e un pizzico di sale.

Farcitura e copertura: una confezione di Philadelphia o simili, 2 vasetti di yogurt bianco, una confezione di panna fresca da montare, 3 cucchiai di zucchero (in base ai gusti) + farina di cocco per la copertura.

Lavorare il burro con lo zucchero finché non diventano una crema spumosa, aggiungere un uovo alla volta, la vaniglia, lo yogurt e infine il mix di farina e cacao in più riprese. In una tazzina mescolare aceto e bicarbonato, lasciarli frizzare e unire all’impasto. A questo punto manca solo l’ultimo ingrediente, il colorante: tutte le ricette ne prevedono un cucchiaio, ma devo ammettere che non sono ancora riuscita ad ottenere il tono di rosso perfetto nella mia testa. Ce la faranno i nostri eroi? Yes, we can!

Archiviate le digressioni cromatiche, per completare la base non resta che trasferire in una teglia imburrata e infarinata il composto, cuocere per circa 25 minuti in forno preriscaldato a 180° e, come sempre, fare la prova stecchino prima di sfornare.

La farcitura è veramente facilissima da preparare, basta lavorare con le fruste Philadelphia e yogurt, aggiungendo poi a questa crema la panna montata e qualche cucchiaio di zucchero in base ai propri gusti (3 per noi visto che la base è già molto dolce).

I passaggi per la composizione finale della torta sono sempre quelli “classici”: lasciar raffreddare bene la base, tagliarla in 3 dischi e alternarli con la farcitura avendo cura di tenerne un po’ da parte per la copertura.

Come tutte le torte farcite il giorno dopo è più buona, quindi il consiglio è di prepararla il giorno prima e solo prima di servirla trasferirla sul piatto da portata, ricoprirla con la crema restante e spolverarla con il cocco per un effetto wow assicurato.

3 commenti
  1. Francescalaghiotta ha detto:

    Ma questa torta non prevede il lievito?

    • No, niente lievito, era sembrato strano anche a me e ho controllato più volte, immagino che sia il bicarbonato a farla lievitare

  2. Francescalaghiotta ha detto:

    Grazie mille. Io l’ho mangiata solo una volta ed era buonissima, mai avrei pensato che non avesse il lievito per quanto era alta e soffice. La proverò quanto prima.

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